Fashion e Sostenibilità: Il Punto di Vista del Manager di Transizione, Emanuela Sermidi
Per l’Italia, primo produttore di moda del lusso al mondo, la sostenibilità rappresenta una fondamentale leva competitiva che consente di consolidare la propria leadership. Il futuro del pianeta e della moda va ripensato cercando di elevare gli standard di sostenibilità, tenendo conto di fattori produttivi, ambientali e sociali. Oggi molti marchi internazionali e stabilimenti produttivi dell’industria dell’abbigliamento stanno intraprendendo un percorso aziendale volto alla sostenibilità.
In Italia esistono anche molte realtà che, nel loro piccolo, cercano di attuare il cambiamento in maniera responsabile sensibilizzando i consumatori sull’importanza di acquistare in modo oculato. Si tratta di piccole e medie aziende di abbigliamento ecosostenibile che investono nella ricerca di nuovi tessuti naturali dalle alte prestazioni tecnologiche, utilizzano energia pulita e controllano direttamente la buona condotta della filiera dei fornitori. Questo permette di assicurare la totale qualità e affidabilità dei prodotti.
Il futuro della moda è la sostenibilità.
Nel mondo della moda è necessario un processo di cambiamento volto alla tutela delle persone e dell’ambiente.
Quando si parla di moda sostenibile ed etica non si possono trascurare le tematiche legate alle pessime condizioni di lavoro a cui vengono sottoposti i dipendenti delle fabbriche produttive in alcune zone del mondo. La sostenibilità, in questo senso, è diventata un tema importante all’inizio degli anni ’90 quando, per la prima volta, si scoprì lo sfruttamento dei lavoratori da parte di alcuni importanti marchi di moda.
La pandemia del Covid-19 ha costituito una grave crisi economica del settore moda e del mercato del lavoro in generale. Le persone vanno rivalutate come risorsa strategica per il rilancio delle aziende.
L’attenzione alle esigenze delle persone ha un impatto importante sulle performance e sulla motivazione. Il miglioramento del work-life balance è una leva importante per la crescita armonica dell’azienda. In tal senso, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha proposto il “Bilancio di sostenibilità sociale”: un’indagine sulle pratiche salariali tra i fornitori di moda di lusso in Italia, insieme a una Road Map di sostenibilità sociale per impegnarsi per salari equi e maggiore social sostenibilità nel settore del lusso.
Questo progetto ha lo scopo di comprendere meglio le condizioni di lavoro e le retribuzioni delle migliaia di dipendenti che lavorano per il settore del lusso in Italia.
Vengono analizzati:
– i livelli salariali;
– i sistemi di retribuzione;
– le condizioni di lavoro es. l’orario di lavoro;
– le opportunità di avanzamento di carriera;
– l’eventuale discriminazione salariale;
– i meccanismi di dialogo sociale (Inclusion & Diversity)
– sensibilizzare sulla sostenibilità sociale e facilitare l’adozione di pratiche salariali eque lungo l’intera catena di fornitura.
La Camera Nazionale della Moda ha promosso un decalogo (*) sulla responsabilità sociale e ambientale nel settore moda che sintetizza le azioni necessarie per raggiungere un livello adeguato di sostenibilità.
1) DESIGN. Disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi;
2) SCELTA DELLE MATERIE PRIME. Utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale;
3) LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE. Riduci gli impatti ambientali e sociali delle attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto;
4) DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA. Inclusi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente;
5) SISTEMI DI GESTIONE. Impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali;
6) MODA E SISTEMA PAESE. Sostieni il territorio e il Made in Italy;
7) ETICA D’IMPRESA. Integra i valori universali nel tuo marchio;
8) TRASPARENZA. Comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità;
9) EDUCAZIONE. Promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori;
10) FAI VIVERE IL DECALOGO.
La fashion industry deve cambiare direzione, a partire dal design, dalla scelta dei materiali, fino alla produzione. Tutta la filiera deve essere ripensata in un’ottica di sostenibilità ambientale e giustizia sociale. La direzione è quella degli investimenti in ESG (Environmental, Social, Governance): il focus è nello sviluppo di nuove strategie aziendali per incentivare le aziende ad investire ed attuare nuove forme di governance aziendale finalizzate ad ottenere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
I Manager di Transizione CAHRA possono supportare le aziende in tutto il processo di cambiamento strategico ed operativo.
(*) Fonte: Camera Nazionale della Moda.
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Chi è Emanuela Sermidi
HIGHLIGHTS
- Sviluppo di una nuova cultura aziendale ambito “People”
- Utilizzo dell’intelligenza emotiva collettiva
- ESG legata alla gestione delle persone, pari opportunità, diversità, salute e sicurezza, condizioni di lavoro